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Saint Medard e i miracoli misteriosi

Tra il 1727 e il 1723, nel cimitero adiacente alla chiesa di Saint-Mèdard, a Parigi, accaddero miracoli totalmente irrazionali e apparentemente senza spiegazione logica alcuna; tuttavia una cosa è certa: esiste una documentazione che comproverebbe la veridicità di quanto ivi avvenuto. Tutto ebbe inizio nel maggio 1727, al funerale del diacono parigino Francis, responsabile di miracolose guarigioni e sul quale aleggiava fama di santità. Alla cerimonia accadde un fatto alquanto strano, il primo di una lunga catena: improvvisamente un ragazzo storpio fu colto da una violenta crisi convulsiva e, quando questa cessò, riuscì a rialzarsi con le sue gambe; non solo, nei giorni seguenti,suo padre notò che l’arto malato aveva preso lo stesso aspetto dell’arto sano, nonché la normale funzionalità fisiologica. Prevedibilmente, la notizia si diffuse rapidamente e, in breve tempo, il luogo divenne meta di paralitici,storpi, gobbi,lebbrosi, ciechi. E si registrarono guarigioni miracolose. I Gesuiti misero in guardia la popolazione sul fatto che questi miracoli potevano essere opere del demonio.

Miracoli di Saint Medard - Misteri della Storia
Convulsionarie di Saint Medard Miracoli Misteri della Storia

Uno di coloro che considerò il caso con maggiore attenzione fu un avvocato di nome Louis Adrien de Paige. Inizialmente parlò della questione al magistrato (e amico) Louis Basile Carrè de Montgeron il quale, seppur dapprima scettico, decise di accompagnare l’amico alla chiesa in questione, non foss’altro che per scoprire quale raggiro ci fosse sotto. Una volta giunti al luogo dei miracoli, la prima cosa che videro fu un gruppo di donne, vestite di un lungo abito, in preda a spasmi convulsivi. Gli addetti al complesso ecclesiastico le picchiavano con verghe di metallo o legno, altre stavano coricate a terre, portando enormi pesi sul corpo. Una giovane donna si lasciava pizzicare i capezzoli con delle pinze metalliche senza manifestare il minimo segno di dolore. Le due cose sconcertanti erano che le torturate sollecitavano i maltrattamenti, dopo dei quali un gran numero di loro era risanata dai suoi mali. Addentrandosi nel perimetro del luogo, i due magistrati assistettero a un altro strano spettacolo: una ragazza, non più che diciottenne, seduta ad un tavolo, mangiava tranquillamente, senza manifestare ribrezzo alcuno, degli escrementi umani accompagnati da bevute di urine. Seppero poi che il soggetto in questione era stato condotto in quel luogo per guarire da una nevrosi: non accettava nessun cibo datole da mani altrui, per cui era spinta a lavarsi le mani molto spesso. Ma non finisce qui: dopo ogni pasto del genere, la ragazza zampillava del latte di mucca dalla bocca.

In un’altra parte del sito vi erano altri miracoli, un gruppo di donne ripuliva (con successo) ferite purulente con la lingua. Vi era poi una ragazza di sedici anni che suscitò grande stupore nei due magistrati. Il perché è presto detto. Accompagnata da quattro uomini che portavano delle barre di ferro appuntite. Tutti e quattro tentarono di piantarle gli arnesi nello stomaco ma, per quanta forza ci mettessero, non ne erano capaci; ma la cosa più sconcertante è che la ragazza non mostrava il benché minimo segno di dolore, anzi,sorrideva, e non vi era traccia alcuna di sangue. Tentarono poi di piantare le sbarre nel mento della ragazza, ma inutilmente. Presero poi delle pale metalliche affilate sul bordo e, premendole con forza sul petto della giovine, si notò la stessa assenza di ferite,sangue, dolore; stessa cosa quanto posero uno di quegli arnesi metallici sulla gola.

In seguito la ragazza fu picchiata selvaggiamente con un grosso manganello metallico e venne fatto cadere sul suo corpo, da una certa altezza, un peso di circa 25 Kg, senza che tutto questo provocasse la benché minima ferita o il minimo segno di dolore. Stessa cosa con il fuoco: la ragazza non si scottava minimamente. Tuttavia i due magistrati preferirono andarsene quando la ragazza stava per inghiottire un tizzone ardente,ritenendo di non riuscire a reggere alla vista di tale spettacolo. Visitarono altre volte la chiesa e raccolsero una ingente quantità di materiale, tanto che se ne scrisse un poderoso dossier che Montgeron, pensando di ingraziarsi il sovrano, ne fece dono a Luigi XV. Le cose andarono in modo completamente diverso: il re rimase alquanto scosso da quanto riportato e, indignatosi, fece incarcerare Montgeron. Quest’ultimo, tuttavia, non si arrese e,uscito di prigione, pubblicò molto altro materiale sul luogo in questione. Nel 1732, le autorità parigine decisero di chiudere il cimitero; tuttavia non tennero conto del fatto che i “miracolati” si resero conto di poter ripetere i miracoli anche in altri luoghi. Lo scienziato La Condamine, inizialmente scettico come Montgeron, cambiò radicalmente opinione dopo aver assistito alla crocifissione di una ragazza:alla rimozione dei chiodi si osservava un regolare sanguinamento tuttavia, e questo appariva strano, le generali condizioni della giovane non erano assolutamente critiche. Cosa è successo a Saint-Medàrd? Suggestione di massa? Follia di massa? Miracoli? Degno di nota è il parallelo con i rituali di dervisci e fachiri. Unica cosa certa è che, nelle menti delle “miracolate” si è attivato qualcosa che ha pesantemente condizionato il corpo e, in generale, la materia,per cui, dando per buona questa visione, non siamo nel campo della miracolistica e del religioso, bensì della parapsicologia.

Fonti:

Colin e & Damon Wilson, “Il grande libro dei misteri irrisolti”, edizioni Mondolibri, Milano 2003

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2 Commenti

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