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L’ultima cena e i suoi misteri

Un momento fondamentale per la cultura occidentale quello raffigurato nell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, il dipinto più noto al mondo per simboleggiare il rinascimento italiano. Su di esso sono stati posti interrogativi e domandata ragione di misteri, fino a farne il simbolo del libro più venduto del secolo, cioè il Codice da Vinci di Dan Brown. Quali sono i reali segreti di questo affresco?

Dipinto tra il 1494 il 1498 racconta di un momento sacro per la cristianità, quando Gesù fece la prima comunione e quando, secondo le leggende medioevali, apparve per la prima volta il Santo Graal. E’ noto che i personaggi dell’opera non vennero mai spiegati per nome e cognome dall’artista, che invece era più interessato alle espressioni del viso. Infatti Leonardo voleva immaginare come fu l’espressione facciale degli apostoli nel momento in cui seppero che uno di loro li stava tradendo. La perfezione delle micro muscolature facciali è geniale, così come i dettagli del resto corpo. E’ tutto perfetto, tranne per un pugnale, tenuto stretto in mano da un braccio amorfo.

I misteri dell'ultima cena - Misteri della Storia
I misteri dell’ultima cena – Misteri della Storia

Nell’Ultima cena, davanti a quello che viene identificato comunemente come Pietro, ma come spiegato prima non se ne hanno le prove, vi è un braccio che impugna un coltello. Il problema è che il braccio è troppo lungo per poter essere dell’apostolo barbuto ed inoltre è in una posizione strana. Com’è possibile che un’artista così attento al dettaglio abbia commesso un errore così grave come un braccio lungo il doppio degli altri? Oppure, potrebbe essere che quel braccio appartenesse ad un altro personaggio, nascosto, ma così oltre a Gesù non ci sarebbero più 12, bensì 13 personaggi. La mano è stata rivista nell’ultimo restauro, quando i restauratori scelsero di “riallacciarla” al corpo di Pietro, ma così facendo l’apostolo avrebbe presentato un  contorcimento contrario ad ogni legge anatomica. Forse fecero questo perché avevano paura delle conseguenze di un quattordicesimo personaggio nella scena? Ma chi potrebbe essere?

La prima ipotesi è che il braccio presente nell’ultima cena venne disegnato solo successivamente da un restauratore, e che originariamente la mano era legata al corpo di Giuda. A sostenere questa tesi ci sarebbero i restauri del 1902 che misero in evidenza una parte di polso della mano col coltello e tre pieghe di drappeggio adiacenti  che sicuramente coprivano parte del braccio perduto.

Ultima cena - Misteri della Storia
Ultima cena – Misteri della Storia

Una seconda ipotesi è che quel braccio raffigurato nell’ultima cena non sia altro che del demonio che ha permesso la corruzione di uno degli apostoli e che quindi appare rappresentato da un coltello. Una terza ipotesi è che in realtà Giuda sarebbe rappresentato dalla mano con il coltello, e il quattordicesimo personaggio non sarebbe altro che Maria, la madre di Gesù, rappresentata a destra di Gesù, al posto del noto Giovanni. La quarta ipotesi è forse la più nota, cioè quella che vede al posto di Giovanni una Maria Maddalena, ma è delle quattro sicuramente la meno sostenibile, anche se Dan Brown ha creato un bestseller su questa teoria.

FONTE Ultima cena 

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MISTERI DELLA STORIA “Il Cristo Giacente” (2022), la ricostruzione iperrealistica del corpo della Sindone in silicone (IMMAGINE:”The Mystery Man”)

LA CENA ERA LA RELIQUIA

Una scoperta che reinterpreta un’opera polemica alla luce della Sindone di Torino

Tradotto da Valéria Vicentini

Dopo averci rivelato come sarebbe stato il vero volto della Vergine Maria in base al volto della Sacra Sindone, il designerbrasiliano, Átila Soares da Costa Filho, nato a Rio de Janeiro e specialista in Storia e Archeologia, ora ci presenta una nuova e sorprendente scoperta: legata anch’essa alla Reliquia, oltre che al più grande genio della storia, questa volta l’impresa riguarda niente di meno che il famoso Cenacolo vinciano, la più celebre rappresentazione dell’Ultima Cena. Secondo Átila, il dipinto parietale eseguito da Leonardo nel 1498 per il refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, potrebbe anche racchiudere un particolare celato che riaffermerebbe la prossimità dell’artista al più grande tesoro della cristianità di tutti i tempi: la Sacra Sindone, il tessuto di lino che avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la morte e su cui si osservano le impronte del Suo corpo prodotte nel momento della resurrezione.

MISTERI DELLA STORIA La grande compatibilità tra questi contorni potrebbe suggerire il più grande segreto dietro l’opera più esoterica di Leonardo? (IMMAGINI: WikiCommons /Átila Soares / Juan Manuel Miñarro – ABC)
In alto: La Sepoltura; qui sopra: il modello in 3D per la ricostruzione nel 2022 dell'Uomo della Sindone in silicone (IMMAGINI: "Sábana Santa – México" / "The Mystery Man”)
In alto: La Sepoltura; qui sopra: il modello in 3D per la ricostruzione nel 2022 dell’Uomo della Sindone in silicone
(IMMAGINI: “Sábana Santa – México” / “The Mystery Man”)
In alto: La Sepoltura; qui sopra: il modello in 3D per la ricostruzione nel 2022 dell’Uomo della Sindone in silicone
(IMMAGINI: “Sábana Santa – México” / “The Mystery Man”)

Tale particolare sarebbe l’individuazione del contorno del corpo di Cristo morto, contorno formato dal gruppo dei 13 personaggi a tavola. L’effetto visivo è più evidente mediante la sfocatura dell’insieme, con Gesù e gli Apostoli uniti, dove possiamo notare la figura di un corpo umano disteso sul tavolo – esattamente come l’immagine dell’uomo impressa sulla Sindone. Le ragioni su cui si basa il ricercatore per difendere questa nuova scoperta nella “Cena” non mancano: tanto per iniziare, era già stato individuato il volto della Sindone in questo stesso dipinto, sulla parete sinistra, sopra e tra le teste di San Bartolomeo e San Giacomo il Minore.

MISTERI DELLA STORIA – ULTIMA CENA – L’insieme dei 13 personaggi nel dipinto murale, quando sfocato, ricorda lo spettro di una figura umana sdraiata. (IMMAGINE: WikiCommons / Átila Soares)

Questo espediente potrebbe anche voler indicare su quale lato del tavolo si troverebbe la testa del corpo “codificato”. Un altro fattore è l’ipotesi, sostenuta da decennali studi, che la tovaglia che ricopre il tavolo sul dipinto sia, in realtà, la Sacra Sindone. Questa è la tesi difesa dall’archeologa e critica d’arte Yasmin von Hohenstaufen, nonché dal medico e scrittore, recentemente scomparso, Gabriele Montera. Quest’ultimo ha presentato addirittura una compatibilità virtualmente precisa delle dimensioni tra la Sindone di Torino e la tovaglia del capolavoro di Leonardo – il che spiegherebbe anche la strana sproporzione del mobile (inammissibile per uno come Leonardo) rispetto al numero di persone da sistemare a tavola.Da sottolineare, inoltre, che lo stesso Átila ha scoperto nel 2021 la figura di un corpo simile in un disegno attribuito a Leonardo, noto come il “Cristo di Lecco”, appartenente a una collezione privata.

MISTERI DELLA STORIA – ULTIMA CENA -Sebbene non sia mai stato documentato, il legame tra Leonardo e la Sindone è sempre stato oggetto di speculazioni. Sopra: la sorprendente scoperta del volto dell’Uomo della Sindone da parte di un amico di Montera (proprio dietro quello che sembra essere il Sacro Graal, un’altra scoperta del medico), celato nella parete sinistra dell’Ultima Cena. Questo volto può collocare il genio toscano direttamente come testimone della reliquia più venerata di tutti i tempi. (IMMAGINI:WikiCommons / Átila Soares)
MISTERI DELLA STORIA – ULTIMA CENA -Sebbene non sia mai stato documentato, il legame tra Leonardo e la Sindone è sempre stato oggetto di speculazioni. Sopra: la sorprendente scoperta del volto dell’Uomo della Sindone da parte di un amico di Montera (proprio dietro quello che sembra essere il Sacro Graal, un’altra scoperta del medico), celato nella parete sinistra dell’Ultima Cena. Questo volto può collocare il genio toscano direttamente come testimone della reliquia più venerata di tutti i tempi. (IMMAGINI:WikiCommons / Átila Soares)

Successivamente, trovando strano che la tovaglia non presentasse nessuno dei segni della Passione, il ricercatore ne ha dedotto che questi dovrebbero essere da qualche altra parte nella composizione. Ed è stato allora che si è reso conto che il corpo poteva semplicemente essere raffigurato disteso sulla tovaglia/sindone. Se l’ipotesi è corretta, nulla di più coerente, dice Átila, che il corpo spettrale del Messia faccia parte e venga presentato in modo discreto e poetico sulla propria Sindone: “L’immagine parla da sé: la conformazione dei personaggi nell’Ultima Cena ha un altissimo livello di compatibilità con quello che sarebbe stato il corpo impresso sulla Sindone. Pur considerando che ricostruzioni artistiche-forensi possano aver apportato delle piccole variazioni, soprattutto ai piedi, l’aspetto generale permette di indicare una grandissima somiglianza con l’iconico dipinto di Leonardo – il che suggerisce fortemente che non solo l’artista fosse a conoscenza della Sacra Sindone, ma ne nutriva un grande interesse.” Continua Átila: “Anche se fosse qualcosa di intenzionale da parte di Leonardo, la pratica di nascondere riferimenti nelle sue creazioni è un fatto già molto considerato nel mondo accademico e un ‘modo di destare l’ingegno’, come riportato nel Trattato della pittura (1632):

“Non isprezzare questo mio parere, nel quale ti si ricorda che non ti sia grave il fermarti alcuna volta a vedere nelle macchie de’ muri, o nella cenere del fuoco, o nuvoli, o fanghi, od altri simili luoghi, ne’ quali, se ben saranno da te considerati, tu troverai invenzioni mirabilissime, che destano l’ ingegno del pittore a nuove invenzioni sì di componimenti di battaglie, d’animali e d’uomini, come di vari componimenti di paesi e di cose mostruose, come di diavoli e simili cose, perchè saranno causa di farti onore; perchè nelle cose confuse l’ ingegno si desta a nuove invenzioni.

Per il riflessivo – e non convenzionale – Leonardo, certamente tutto sarebbe un esercizio di percezione o ragionamento. Un potenziale gioco per rendere un dipinto più ricco e stimolante. Quindi, ben si addice allo stile vinciano quanto qui viene suggerito”, conclude il ricercatore.

FONTE AGGIORNAMENTO:

Átila Soares da Costa Filho è brasiliano, insegnante, ricercatore, scrittore, esperto e valutatore di opere d’arte. Ha una laurea in Disegno Industriale conseguita presso la Pontifícia Universidade Católica di Rio de Janeiro e diversi titoli di specializzazione post laurea in Storia, Filosofia, Chiesa Medievale, Storia dell’Arte, Antropologia, Sociologia, Archeologia e Beni Culturali. È, inoltre, collaboratore nella rivista Humanitas (Ed.Escala, São Paulo) e nei siti web Italia Medievale (Milano) e Nova Acrópole (Lisbona). Fa parte del comitato scientifico della Mona Lisa Foundation (Zurigo), della Fondazione Leonardo da Vinci (Milano) e del progetto L’Invisibile nell’Arte – Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali (a cura dello storico Silvano Vinceti, Roma). È autore di quattro libri: “La Giovane Gioconda e altre domande intriganti sulla Storia dell’Arte” (2013); “Leonardo da Vinci’s Earlier Mona Lisa” (co-autore, 2016), a cura dello storico dell’arte, Stanley Feldman; “Leonardo e la Sindone e altre domande curiose sull’Arte e la Storia” (2016); e “Leonardo Da Vinci Mona Lisa: New Perspectives” (co-autore, 2019), a cura del Prof. Jean-Pierre Isbouts

1 commento

  1. Messaggio di Gabriella Fabiani: Salve. Non sapevo di voi, mi sono imbattuta nel vostro sito mentre cercavi immagini dell’opera di Leonardo da inserire nel mio libro.E se vi dicassi che che l’opera non rappresenta ciò che si è sempre creduto? Quello sempre creduto Pietro non è lui ma ima Giovanni, che era personificazione di Marduk? Che la crocifissione e la resurrezione furono una farsa fatta da Giovanni per far capire il momento cosmico che si stava vivendo? (il sale veatoto dipinto davanti a Giuda potrebbe essere una conferma) La figura al centro si sa rappresenta il sole (Apollo) come si sa da sempre che quella donna vicino a lui non è Giovanni ma la Maddalena; ma ciò che non si sa è che i due rappresenta no coppia divina (apollo e Diana nati da Latona) che si incarnano in continuazione sulla terra. Infatti li ritroviamo in Aronne e Miryam . In quella vita Marduk era Mosè. Cosa che ebrei lo sanno benissimo. Li ritroviamo 2000 anni fa come figli di Anna e Giuseppe (guardatevi la lunetta della Sistina dedicata da Michelangelo alle famiglie di Giacobbe e Giuseppe. Ritroviamo la coppia divina anche in Benedetto e Scolastica…. tutto troppo complicato da spiegare qui. Ah… quello creduto il Cristo risorto non è Gesù, mai esistito, ma raffigura sempre Marduk. Infatti Michelangelo lo raffigura pure più in basso vicino a quella donna con la mezza ruota in mano che naturalmente non raffigura Caterina. Da qui non posso inviare immagini, ma ne possiamo parlare se vi interessa. Un saluto

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