San Bernardino alle Ossa
Una leggenda racconta che tra gli scheletri dell’ossario, a sinistra dell’altare, ci sia anche quello di una bambina che, durante il giorno dei Morti, uscirebbe dal tumulo e trascinerebbe con sé gli altri scheletri in una raccapricciante danza macabra.
Attraversando l’omonima piazza della basilica di Santo Stefano, ci si trova davanti la facciata barocca della chiesa di San Bernardino. Entrando si viene accolti da un’atmosfera fredda e inquietante. La struttura a pianta centrale presenta pochi elementi di interesse, se non una tomba di famiglia di discendenti, da parte materna, di Cristoforo Colombo, il cui stemma reca la scritta «Colon diede il nuovo mondo alla Castiglia e al Leon».
Le sue origini risalgono al XIII secolo, ma la sua storia va ricostruita a partire dal 1145, anno in cui, nei pressi della basilica di Santo Stefano (più precisamente in quella che è l’attuale via Brolo),venne edificato un ospedale con accanto un cimitero, che presto, però, si rivelò inadeguato. Fu così che nel 1210 venne eretta una piccola camera adibita a contenere le ossa esumate dal cimitero, a cui nel 1268 fu affiancata una chiesetta da usare come sepolcro per i Priori e i Fratelli che dirigevano l’ospedale. Solo un secolo più tardi, esattamente nel 1450, la chiesa fu dedicata a San Bernardino da Siena, proclamato santo in quell’anno.
Dato l’elevato numero di fedeli che questo luogo raccoglieva, occorreva uno spazio più ampio, così nel 1750 la Confraternita dei Disciplini fece costruire l’attuale Chiesa di San Bernardino (ad opera degli architetti Biffi e Merlo), posta a sinistra dell’Ossario, mentre la vecchia chiesetta fu adibita ad atrio della nuova, da quel momento chiamata «dei Morti» o «alle Ossa». In epoca di dominazione austriaca, Chiesa e Ossario, che dipendevano dalla giurisdizione della basilica di Santo Stefano, passarono sotto il controllo del Regio Demanio, per essere poi restituiti all’Autorità Ecclesiastica solo con i Patti Lateranensi del 1929. Nel 1738, Giovanni V re del Portogallo, dispendioso sovrano che impiegò gran parte delle entrate destinate alla corona per finanziare la costruzione di un imponente monastero, visitando e apprezzando l’Ossario di San Bernardino, decise di farne edificare uno identico nei pressi di Lisbona.
Una leggenda racconta che sulla sinistra dell’altare, in mezzo alle altre ossa, sia sepolto anche lo scheletro di una bambina. Il giorno dei Morti la fanciulla esce dal suo tumulo passando per uno stretto pertugio e trascina con sé tutti i suoi simili. Gli scheletri ricomposti inscenano una danza macabra nel mezzo della cappella e vengono presto raggiunti anche dagli scheletri dei giustiziati, rinchiusi sopra la porta d’ingresso, verso la strada. L’orribile suono delle ossa in movimento si sente anche fuori dalla cappella.
Provare per credere.